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I ponti scomparsi del territorio molinellese [parte 1]: ponti in muratura, ferroviari e in cemento 

SCHEDE DI STORIA #7

I ponti scomparsi del territorio molinellese [parte 1]: ponti in muratura, ferroviari e in cemento 

Testi di Giorgio Golinelli
Cura redazionale di Michele Simone

 

Molinella è, da secoli, il territorio più solcato da fiumi, torrenti, scoli e canali di tutta la provincia di Bologna e, a partire dalla seconda decade del ‘900 quello più dotato di ponti di una certa consistenza strutturale, grazie soprattutto ai poderosi interventi realizzati dalla Bonifica Renana e dalla Provincia. La presenza di questi ponti ha un elevato valore concreto e simbolico perché ha facilitato e facilita i rapporti economici, sociali e culturali tra le comunità bolognesi e ferraresi, ha rappresentato e rappresenta un punto di unione territoriale tra esse e la più concreta e umana dimostrazione di apertura ad ogni forma di progresso e benessere.  Quando mancano i ponti sui fiumi, torrenti e canali le comunità restano isolate e tendono a chiudersi in se stesse e a restare indietro rispetto alle altre. Per secoli, infatti, partendo dal ‘700 e andando a ritroso sino al medioevo, Molinella e le altre comunità oggi frazionali, con forse l’unica eccezione di Selva Malvezzi (realtà a se stante), sono rimaste parzialmente isolate sul piano della viabilità; una viabilità assicurata praticamente dalla quasi millenaria strada del Zenzalino che da Traghetto giungeva a Budrio passando per Molinella e San Martino in Argine; strada troppo spesso dissestata, nel tratto Molinella-Budrio, e a tratti fangosa e impraticabile durante la cattiva stagione e le frequenti tracimazioni dei corsi d’acqua. Mancavano soprattutto solidi ponti in mattoni sui maggiori fiumi (Po di Primaro e poi Reno) e torrenti (Idice, Quaderna, Centonara, ecc.) per assicurare i collegamenti viari. Gli unici ponti in legno, pedagne e passerelle pedonali presenti, a partire dal 1250 circa, venivano spessissimo travolti e distrutti dalle frequenti e irruenti piene dei corsi d’acqua. La Comunità di Cavalli, ad esempio, era collegata con S. Martino in Argine, Budrio e Bologna con ponti di legno sul Centonara e sull’Idice, così come del resto le altre comunità dei dintorni, la cui manutenzione spettava alle Comunità interessate. La viabilità e i ponti, nel medioevo, assicuravano a Bologna gli approvvigionamenti di prodotti agricoli e alimentari dal contado, senza i quali non poteva vivere e sopravvivere.

Ma andiamo per ordine e in estrema intesi.


PONTI IN MURATURA

Ponti in muratura o mattoni esistevano nel ‘500, il più noto dei quali, merlato, collegava il Castello di Molinella alla Chiesa di S. Matteo, passando sul Canalazzo immortalato in un disegno da Ignazio Danti. C’era pure il Ponte sulla Corla che collegava la Chiesa e Convento di S. Maria della Corla (S. Martino in Argine) alla strada del Zenzalino, quello della Cavaliera sul Fondo del Bonello, che ancora oggi insiste nei pressi del Depuratore Comunale e quello sul Centonara, sullo stradone Durazzo-Tagliamenazzo.  Altri ponti in muratura sorsero durante le bonifiche del ‘700, dell’800 e del primo novecento sui vari corsi d’acqua (Corletta, Albinelle, Negale, Zena, Bonello, Comolla, Saiarino, Savenella Accursi, ecc.).

 
A sinistra, il Ponte lungo Via Centonara. A destra, Ponte abbandonato sullo Scolo Generale, tra S. Martino in Argine e Selva.


Antichi ponti in muratura, ad una arcata, ancora presenti sul nostro territorio comunale e dintorni, tra l’Idice e Via Rondanina (Selva Malvezzi).


Crollo Ponte della Spadona (luglio 1973), in seguito riparato dalla Provincia.


Ponte merlato della Torre di S. Stefano della Molinella  sul Canalazzo e ponte levatoio sul canale della Crocetta, in una ricostruzione.


PONTI FERROVIARI

In tempi precedenti l’inaugurazione della linea ferroviaria “Veneta”(1887) vengono realizzati vari ponti in cemento: quello di S.Martino in Argine sull’Idice, e quelli sulla Lorgana, Canale della Botte e Fiume Reno, tra Molinella e Traghetto. Opere infrastrutturali importanti realizzate dall Società Veneta Costruzioni di Padova. Si pensi solo che il ponte ferroviario sul Reno, tra Molinella e Traghetto era il più imponente sul fiume medesimo della stessa tipologia. Tutti questi ponti ferroviari furono abbattuti dai bombardamenti aerei tra il il 1944 e il 1945 e ricostruiti  nel secondo dopoguerra.


Ponte ferroviario sul Canale della Botte tra Molinella e Traghetto nel momento in cui vi transita, di sotto, il Trenino della Bonifica Renana (1917)


Costruzione della prima parte del ponte ferroviario sul canale Lorgana, tra Molinella e Traghetto (1920)


Seconda parte del ponte ferroviario ultimato sul canale Lorgana, tra Molinella e Traghetto (1921).


Il ponte ferroviario sul Reno a Traghetto.

PONTI IN CEMENTO E CEMENTO ARMATO

Nel periodo che va dalla prima guerra mondiale al dopoguerra e agli anni ’30, vengono realizzati, dalla Bonifica Renata e dalla Provincia vari ponti in cemento e in cemento armato sui maggiori fiumi, torrenti e canali del nostro territorio comunale e dintorni. Opere infrastrutturali anche queste di notevole importanza.


Ponte sul Canale della Botte  tra Molinella e Traghetto (1918).


Ultimazione dei lavori di costruzione del Ponte Crispolino (S. Pietro Capofiume) sul canale Lorgana (1918).


Ponte Morgone sulla Lorgana (Marmorta)


Ponte sul Reno tra S. Pietro Capofiume e S.Maria Codifiume


Alberino. Ponte sul Canale della Botte nel 1926.


Ponte sul Reno tra Alberino e Santa Maria Codifiume realizzato nel 1905.


Alberino prima del 1908. Ponte sul Canale della Botte.


Aprile 1925. Marmorta. Ponte Zanolini sul Canale della Botte.