SCHEDE DI STORIA #8
I ponti scomparsi del territorio molinellese [parte 1]: ponti in legno, pedagne, passerelle, ponti Bailey e passi natanti
Testi di Giorgio Golinelli
Cura redazionale di Michele Simone
Molinella è, da secoli, il territorio più solcato da fiumi, torrenti, scoli e canali di tutta la provincia di Bologna e, a partire dalla seconda decade del ‘900 quello più dotato di ponti di una certa consistenza strutturale, grazie soprattutto ai poderosi interventi realizzati dalla Bonifica Renana e dalla Provincia. La presenza di questi ponti ha un elevato valore concreto e simbolico perché ha facilitato e facilita i rapporti economici, sociali e culturali tra le comunità bolognesi e ferraresi, ha rappresentato e rappresenta un punto di unione territoriale tra esse e la più concreta e umana dimostrazione di apertura ad ogni forma di progresso e benessere.
Dopo aver visto nella precedente Scheda di Storia i ponti in muratura, quelli ferroviari e quelli in cemento, ora invece ne scopriamo altri.
PONTI IN LEGNO
In base alle informazioni storiche sino al momento disponibili, possiamo affermare che i primi ponti in legno furono costruiti nel medioevo sulla strada che dalla Curia di Cavalli conduceva alla Pieve di S. Martino in Argine, passando per Durazzo; sui torrenti Centonara e Idice, sulla Zenzalino, che univa Molinella a Budrio, passando per Barattino e S. Martino in Argine, sulla Via Vescovo, che collegava Traghetto a Dugliolo superando l’Idice al Passo Giovagnone o Zagnone , mentre invece la contea di Selva era allora collegata sul piano stradale soprattutto con S. Martino in Argine, Durazzo, Villafontana, Vedrana e Budrio, meno con Molinella, e disponeva già di ponti, anche in mattoni, ad una volta più o meno simili a quelli evidenziati nelle immagini sottostanti. Altri ponti di legno presenti tra il ‘600 e il ‘700 erano quelli sul condotto Oriolo, presso la località “La Piazzetta” o Barabana, e lungo Via Viola, che collegavano le contee di Durazzo e Selva, a Barattino, presso l’Oratorio della Madonna Bottarda, alla Boscosa (sullo “Scolo Boscosa” o “Fossadone”), in Via Canale (tra Molinella e Guarda), sull’Idice all’altezza della attuale Ponte di S. Martino, sul Centonara (tra Molinella e Durazzo e in Via Rondanina, presso Selva), al Zenzalino sull’Idice,(attuale incrocio dell’ex Zuccherificio, dove insisteva la Chiesa di S.Maria di Mezzavalle), in Via Nuova sullo Scolo Scacerna (tra Molinella e la “Malvezza”), a S.Croce di Marmorta (tra la Chiesa, oggi in stato di abbandono, e Via Romagne, passando sopra lo Scolo Generale del V Circondario), in Via Storta (Selva Malvezzi), in Via Budella e Via Lumaca (S.Martino in Argine), in Via Bassa di Durazzo sul Negale, in Via della Rovere (Marmorta) e sicuramente altri ancora, in buona parte andati distrutti dalle piene dei torrenti, poi ricostruiti nuovamente in legno o rifatti in muratura.
Ponti in legno
Ponte in legno con appoggi su pali.
PEDAGNE, PASSERELLE E PONTI BAILEY
Pedagne e passerelle, soprattutto per consentire il transito di pedoni, piccoli carretti e quadrupedi, sorgevano tra il ‘700 e l’800 sul torrente Quaderna alla fine dell’attuale Via Conserva (Selva), sull’Idice al Giovagnone e presso la tenuta Spada, alla Pontica o “Pòndga” (Marmorta), sempre sull’Idice, fatta costruire dia Marescalchi, sulla Zena (nei pressi del Palazzo Isolani, a S. Pietro Capofiume), a sud dei Ghiaroni e in Via Vescovo, sullo Scolo Bonello.
Funzionavano tra l’800 e il ‘900, quando i corsi d’acqua erano in secca o quasi, anche Passerelle estive sul Reno al Morgone, ai Maggiori(tra Marmorta e Argenta) e ad Alberino.
Durante gli anni 1944-45, a causa dei bombardamenti aerei che avevano distrutto o danneggiato gravemente tutti i ponti, e nell’immediato dopoguerra, funzionavano anche Passerelle di emergenza o Ponti Bailey sul Reno, ad Alberino, Marmorta e S.Martino in Argine.
Antica pedagna o passerella sull’Idice
La Passerella presso il Morgone (Marmorta) che funzionava durante il periodo estivo.
Costruzione di una passerella.
1945. Ponte Bailey galleggiante sul Reno nei pressi di Traghetto. Sullo sfondo il ponte ferroviario distrutto dai bombardamenti aerei.
I PASSI NATANTI
Importante, infine la funzione svolta dai Passi Natanti al Giovagnone sulll ’Idice (prima della deviazione del 1816), ad Alberino sul Cavo Benedettino/ Reno (Passo Canne), a Traghetto e al Morgone, prima sul Po di Primaro e poi ul Reno, istituiti, nei secoli, per far fronte alla mancanza di ponti, e anche quella dei barcheggi sull’Idice a Guarda ,S. Martino in Argine e Molinella, il più antico dei quali risale al 1400 ed era gestito dalla famiglia Zavaglia di Molinella ferrarese o argentana.
1688. Passo di Traghetto sul Po di Primaro.
Passo Morgone (Marmorta)
Alberino. Passo Canne sul Cavo Benedettino/Reno, in una ricostruzione.
Marmorta. Passo Morgone.
Passo Morgone
Passo natante sul Primaro a Traghetto